Ieri ho assistito per la prima volta ai fuochi di San Giovanni, festa per il santo patrono di Torino. Devo dire che sono stati davvero molto belli, e la folla che era presente era paragonabile solo a quella della notte tra il 9 e il 10 luglio 2006, cioe' quando siamo diventati Campioni del Mondo, cosa di cui ancora per i prossimi tre anni potremo vantarci.
Ad ogni modo, per chi se li fosse persi perche' in altre faccende affaccendato, ho uploadato 2 video. Purtroppo non comprendono tutto il fuoco perche' verso la fine il mio cellulare mi ha abbandonato, ma questa e' una selezione piu' che dignitosa! Degne di nota le sequenze col ponte che collega Piazza Vittorio Veneto con la Gran Madre accesso e fumante come una braciola sulla piastra :-)
lunedì 25 giugno 2007
martedì 19 giugno 2007
Helsinki
Con colpevole ritardo non del tutto dovuto alla mia volontà, posto un "breve" racconto sul mio viaggio a Helsinki, mettendo cosi' a tacere le malelingue che già tacciavano questo blog come defunto :-) Purtroppo la sera non avevo internet e il giorno (molto lungo, come avro' a raccontarvi tra breve) tra conferenza e giri turistici e banchetti non mi e' avanzato molto tempo... ma ora provvedo volentieri!
Domenica: Il viaggio è filato abbastanza liscio. Dopo aver dormito poche ore sabato notte (bel sabato sera raggae al Jamaica) sono partito da Caselle. Anche io, come Marco, ho mollato la valigia che ritroverò miracolosamente a destinazione dopo lo scalo a Francoforte. L'aeroporto di Francoforte è davvero enorme, e andare da un terminal all'altro è davvero lungo. I due terminal sono connessi da un lungo tunnel con luci soffuse stile cromoterapia. Il volo fino a Helsinki è molto grosso e molto (troppo affollato, overbooked) e il mio vicino destro di poltrona (il sinistro è il finestrino) è un ragazzo di età stimabile tra i 15 e i 18 anni che si è mosso dalla sua posizione-stoccafisso solo per mangiare un piatto fumante di ravioli che costituiva il nostro pranzo in volo.
Dopo un volo molto turbolento, l'aereo (Lufthansa: ottimo volo) atterra ad Helsinki sotto una pioggia leggera ma fastidiosa. Salito sul pullman Finnair diretto verso il centro città (5,20 €) la prima cosa che ti colpisce e' il verde: l'autostrada e' un nastro d'asfalto in un bosco unico fino al centro. La seconda cosa che ti colpisce sono le scritte dei cartelli stradali. Le lingue ufficiali qui sono due, finlandese e svedese, e entrambe sono assolutamente incomprensibili per un italiano che sa l'inglese e poco altro. Forse lo svedese si avvicina vagamente al tedesco, ma solo forse. Il finlandese credo sia un mondo fonografemico a parte.
Arrivo alla stazione dei treni che diluvia e io ovviamente non ho l'ombrello (ce l'ha ancora chi me l'ha fottuto mesi fa al ristorante argentino Volver a Torino: se per caso leggesse questo blog, e' pregato di restituirmelo). Per fortuna pero' sono dotato di mappa (l'ufficio del turismo ti manda tutto il materiale gratis per posta) e l'hotel Arthur e' abbastanza vicino (scopriro' in poco tempo che qui tutto e' abbastanza vicino). Sono le 19.30, il ricevimento della conferenza termina alle 20 e io sono in colpevole ritardo. La stanza e' abbastanza grande, pulita e accogliente. Mi cambio in fretta (dubbio amletico: elegante o no? Opto per un jeans camicia e giacca: mi accorgero' presto che questa e' una mise decisamente sopra la media) e corro verso il porto all'hotel Grand Marina il cui centro congressi ospita la conferenza, dove arrivo 10 minuti prima della chiusura, ma faccio in tempo a registrarmi e ricevere il mio sacchetto-gadget (di per se bruttino), contenente, oltre al materiale strettamente legato alla conferenza (cartellino col nome, ricevuta, programma, cd coi proceedings) anche un simpatico gadget: una tazza di legno. Scopriro' dopo che: i) si chiama kuksa; ii) costa al mercatino 30 euro! Il che mi ha fatto rivalutare la qualita' del gadget... a ricevimento ormai concluso conosco subito alcune persone con cui trascorrero' la serata a tavola del ristorante Fransmanni, dove mi rendo subito conto che i prezzi qui in Finlandia sono giusto un pelo alti. Per un secondo (porzioni risicate) un dolce e acqua partono 30 euro.
Finisci la cena e ti rendi conto che fuori e' ancora giorno. Questo e' qualcosa che ti lascia davvero senza parole. La foto che vedete qui sulla sinistra e' stata scattata quasi a mezzanotte. Vedro' dopo pochi giorni che d'estate non e' mai davvero buio: verso l'una di notte e' come da noi un'ora dopo il tramonto, alle 3 e' gia pieno giorno. Assurdo!
Dopo una birra in compagnia di Giacomo (Pisa), Matteo (Padova) e Yongchul (Corea), vado a dormire (fuori e' piena luce).
Lunedi': mi sveglio di buon'ora e dopo una colazione dolce (anche se il buffet salato e' decisamente piu' ricco, ma mangiare wurstel di prima mattina proprio no) mi dirigo insieme a Yongchul verso la conferenza. Presentero' il mio lavoro l'indomani, quindi oggi lo dedico allo studio di quelli degli altri. Dopo il primo plenary talk (troppo specifico secondo me) girovago tra i poster altrui soffermandomi su quelli di maggior interesse, almeno per me. Al coffee break mi ricongiungo coi miei compagni di cena piu' altri ragazzi di Napoli che avevo conosciuto lo scorso anno e che riincontrero' a breve a Bressanone. La mattinata fila veloce e il pranzo lo trascorriamo al ristorante greco li' vicino. Dove abbiamo la conferma dell'impressione ricevuta la sera prima: il servizio e' LENTISSIMO ovunque! Chiedi da mangiare, passa mezz'ora. Chiedi un dolce, passa mezz'ora. Chiedi da bere, passa mezz'ora :) Per questo motivo ci salta il plenary del pomeriggio, ad ogni modo il meno interessante in quanto e' quello dello sponsor (siamo in Finlandia, conferenza telecomunicazioni... chi mai potra' essere?).
Dopo un giro ai poster del pomeriggio, dedico il resto della giornata con Giacomo alla visita del centro, che e' molto piccolo e quindi si gira comodamente a piedi (e, detto tra noi, non c'e' molto da vedere). Il tempo? Diluvio - sole - diluvio - sole. Qui ci sono abituati, girano sempre con l'ombrello o si prendono la pioggia con straordineria umilte'. A me giravano un po' le balle.
L'evento clou della serata e' sicuramente il banchetto, organizzato nella Knights House, cioe' la casa dei cavalieri, un salone stupendo con ambientazione medioevale, dove tra vino a volonta' ci e' stato presentato un ricchissimo buffet di specialita' tipiche finlandesi, tra cui spiccavano sicuramente il salmone affumicato e il filetto di renna, oltre a verdure cucinate nei modi piu' disparati e l'immancabile frutta (anche qui ne mangiano a tonnellate). Dopo esserci alzati satolli e vagamente alticci (peccato x l'assenza del classico, almeno per noi, ammazzacaffe' digestivo e quantomai necessario) abbiamo deciso di visitare (come consigliatomi da Nicolaj a ftw.) il pub posto al 12mo piano dell'hotel Torni, l'Ateljee Bar, dove e' vero che un mojito lo paghi 10€, ma la vista che si gode e' decisamente speciale.
Martedi': un po' provato dalla cena del giorno prima. mi sveglio di buon'ora per recarmi alla conferenza. Stamattina presento il mio poster, e quindi devo rendermi decente docciandomi, sbarbandomi, e indossando il mio cavallo di battaglia, cioe' il vestito nero con la camicia rosa e la cravatta a quadri (vedansi le foto della laurea). Dopo il plenary talk del mattino e la prima sessione di poster e' quindi il mio turno. Tra l'altro il mio poster e' vicino a quello del chairman, Ari Hottinen, col quale inizia subito un costruttivo scambio di saluti e idee. Devo dire che la sessione poster e' abbastanza faticosa ma costruttiva. Parli con tante persone, chi piu' interessato, chi meno, chi piu' esperto in materia, chi meno, ma devo dire che l'esperienza e' positiva. Per il pranzo io e i miei compagni fissi di giro (Giacomo, Matteo, Sara e Angelo) optiamo per il mercato, dove simpatiche bancarelle vendono oggettistica di ogni tipo e cibo tipico, cioe': il salmone. Che devo dire, e' davvero buono. Ma se lo mangi tre volte in due giorni inizia a stufare!
Pranzo veloce, giro alla conferenza dove per la plenary del pomeriggio era in programma un talk di Simon Haykin, e in seguito gita in traghetto "fuoriporta" a Suomenlinna, cioe' un gruppo di isolette collegate da ponti che la corona svedese adibi' a fortezza contro i russi e che, secondo la guida Routard, capitolo' in poco tempo. Ci si arriva in un quarto d'ora di traghetto dal porto di Helsinki al prezzo di un biglietto urbano (2€). Lunga camminata tra queste isole, dal pasesaggio davvero incontaminato e suggestivo. Tra le cose curiose trovate, segnalo un party di addio al celibato (abbiamo pensato) in cui un gruppo di signore attempate e non, vestite in maniera stravagante, banchettavano e cantavano la cover finlandese di nientepopodimeno che... Maledetta Primavera! :)
Tornati di corsa a Helsinki, il programma dei social events della conferenza prevedeva un ricevimento dal Sindaco, che ci ha accolti nel municipio (bello dentro, triste fuori come tutti i palazzi qui) dove nell'ordine ha: ringraziato i partecipanti con un discorso di circostanza; ricevuto anche lui la sua bella tazza (di cui immagino ne abbia a migliaia, infatti se l'e' dimenticata su una colonna del palazzo); offerto un aperitivo a base di specialita'. Quali? Salmone, pesce tipo merluzzo, renna, insalate varie (di cui una a base di stranissimi pomodori gialli), e le immancabili fragole con la panna. La vera attrattiva pero' era il piatto di portata. Ora, senza sbirciare la foto, immaginate tutte le volte che siete, per dire, a fare aperitivo. Il locale e' pieno, non ci sono tavolini quindi si mangia in piedi. In una mano reggi il piatto. Nell'altra il bicchiere. Con quale mangi? Allora posi il bicchiere. Mangi. Poi devi bere. Metti le posate nel piatto. Afferri il bicchiere. Mentre bevi le posate ti cadono, magari sulla camicia pulita. Cristoni. Ecco tutto questo si puo' evitare utilizzando l'intelligentissimo (forse il topic piu' intelligente della conferenza :) ) portabicchiere da piatto. La foto parla per se'.
Usciti dopo un'oretta, ci siamo recati a cena al ristorante vincitore di premi Ravintola Lasipalatsi, dove per una cifra esorbitante ho potuto pero' mangiare una bistecca come si deve (non di renna), con un contorno ottimo di verdure e pure'. E pure un caffe' decente (no comment su quelli della colazione e dei coffee break della conferenza). Dopo esserci uniti al romano Loreto, seconda tappa della serata: l'Artic Ice Bar. Veramente un posto assurdo/ E' un piccolo (una stanza) pub, a cui si accede dopo aver indossato una coperta termica e superato una doppia porta. E' una stanza completamente di ghiaccio. Pareti, tavolini, il bancone. La povera barista che sta congelando (ci sono -10 fissi) e ci dice che li fanno turni di mezz'ora... cocktail a base di vodka (10€) e via perche' dopo un quarto d'ora gia' scleri dal freddo.
Terza tappa: l'Exotic club, almeno mi pare si chiamasse cosi'. L'unico posto economico di Helsinki, 2€ di ingresso, bevande a poco. Un disco pub non male dove abbiamo tirato avanti fino alle 4 passate (alle 3, come gia' detto, e' gia' pieno giorno) dopo aver incontrato altri italiani e due ragazzi di Barcellona. A nanna tardi (fuori luce a giorno), sveglia alle 10: si torna a casa.
Mercoledi': sveglia (troppo tardi per la colazione in hotel), doccia, valigia, check out, pullman per l'aeroporto (stavolta quello di linea - costa meno, ci mette lo stesso tempo. Tra l'altro e' strano che un autobus urbano prenda l'autostrada e faccia 30 km per portarti all'aeroporto...eppure e' cosi' - per la cronaca e' il 615T). Coda lunghissima al check in quindi opto per il banco self-service. Davvero comodo. Metti dentro il numero di prenotazione o la carta di credito, il banco ti stampa la carta di imbarco, poi posi la valigia sul classico nastro. Colazione abbondante (e necessaria) e primo volo fino a Francoforte. Attesa e volo per Torino. Tutto in perfetto orario (Lufthansa davvero 10 e lode. Grazie Taricco per il suggerimento). Giusto in tempo per arrivare a Torino, assistere al temporale del secolo e alla paralisi del traffico che un po' mi mancava. Un'ora da Francoforte a Caselle, un'ora e dieci da Caselle a Porta Nuova. Ci sono le corsie preferenziali ma non si sa perche' il bus non ne fa manco una...
Con questa amara riflessione chiudo questo lungo post. A risentirci dalle saune di Bressanone!
Domenica: Il viaggio è filato abbastanza liscio. Dopo aver dormito poche ore sabato notte (bel sabato sera raggae al Jamaica) sono partito da Caselle. Anche io, come Marco, ho mollato la valigia che ritroverò miracolosamente a destinazione dopo lo scalo a Francoforte. L'aeroporto di Francoforte è davvero enorme, e andare da un terminal all'altro è davvero lungo. I due terminal sono connessi da un lungo tunnel con luci soffuse stile cromoterapia. Il volo fino a Helsinki è molto grosso e molto (troppo affollato, overbooked) e il mio vicino destro di poltrona (il sinistro è il finestrino) è un ragazzo di età stimabile tra i 15 e i 18 anni che si è mosso dalla sua posizione-stoccafisso solo per mangiare un piatto fumante di ravioli che costituiva il nostro pranzo in volo.
Dopo un volo molto turbolento, l'aereo (Lufthansa: ottimo volo) atterra ad Helsinki sotto una pioggia leggera ma fastidiosa. Salito sul pullman Finnair diretto verso il centro città (5,20 €) la prima cosa che ti colpisce e' il verde: l'autostrada e' un nastro d'asfalto in un bosco unico fino al centro. La seconda cosa che ti colpisce sono le scritte dei cartelli stradali. Le lingue ufficiali qui sono due, finlandese e svedese, e entrambe sono assolutamente incomprensibili per un italiano che sa l'inglese e poco altro. Forse lo svedese si avvicina vagamente al tedesco, ma solo forse. Il finlandese credo sia un mondo fonografemico a parte.
Arrivo alla stazione dei treni che diluvia e io ovviamente non ho l'ombrello (ce l'ha ancora chi me l'ha fottuto mesi fa al ristorante argentino Volver a Torino: se per caso leggesse questo blog, e' pregato di restituirmelo). Per fortuna pero' sono dotato di mappa (l'ufficio del turismo ti manda tutto il materiale gratis per posta) e l'hotel Arthur e' abbastanza vicino (scopriro' in poco tempo che qui tutto e' abbastanza vicino). Sono le 19.30, il ricevimento della conferenza termina alle 20 e io sono in colpevole ritardo. La stanza e' abbastanza grande, pulita e accogliente. Mi cambio in fretta (dubbio amletico: elegante o no? Opto per un jeans camicia e giacca: mi accorgero' presto che questa e' una mise decisamente sopra la media) e corro verso il porto all'hotel Grand Marina il cui centro congressi ospita la conferenza, dove arrivo 10 minuti prima della chiusura, ma faccio in tempo a registrarmi e ricevere il mio sacchetto-gadget (di per se bruttino), contenente, oltre al materiale strettamente legato alla conferenza (cartellino col nome, ricevuta, programma, cd coi proceedings) anche un simpatico gadget: una tazza di legno. Scopriro' dopo che: i) si chiama kuksa; ii) costa al mercatino 30 euro! Il che mi ha fatto rivalutare la qualita' del gadget... a ricevimento ormai concluso conosco subito alcune persone con cui trascorrero' la serata a tavola del ristorante Fransmanni, dove mi rendo subito conto che i prezzi qui in Finlandia sono giusto un pelo alti. Per un secondo (porzioni risicate) un dolce e acqua partono 30 euro.

Dopo una birra in compagnia di Giacomo (Pisa), Matteo (Padova) e Yongchul (Corea), vado a dormire (fuori e' piena luce).
Lunedi': mi sveglio di buon'ora e dopo una colazione dolce (anche se il buffet salato e' decisamente piu' ricco, ma mangiare wurstel di prima mattina proprio no) mi dirigo insieme a Yongchul verso la conferenza. Presentero' il mio lavoro l'indomani, quindi oggi lo dedico allo studio di quelli degli altri. Dopo il primo plenary talk (troppo specifico secondo me) girovago tra i poster altrui soffermandomi su quelli di maggior interesse, almeno per me. Al coffee break mi ricongiungo coi miei compagni di cena piu' altri ragazzi di Napoli che avevo conosciuto lo scorso anno e che riincontrero' a breve a Bressanone. La mattinata fila veloce e il pranzo lo trascorriamo al ristorante greco li' vicino. Dove abbiamo la conferma dell'impressione ricevuta la sera prima: il servizio e' LENTISSIMO ovunque! Chiedi da mangiare, passa mezz'ora. Chiedi un dolce, passa mezz'ora. Chiedi da bere, passa mezz'ora :) Per questo motivo ci salta il plenary del pomeriggio, ad ogni modo il meno interessante in quanto e' quello dello sponsor (siamo in Finlandia, conferenza telecomunicazioni... chi mai potra' essere?).

L'evento clou della serata e' sicuramente il banchetto, organizzato nella Knights House, cioe' la casa dei cavalieri, un salone stupendo con ambientazione medioevale, dove tra vino a volonta' ci e' stato presentato un ricchissimo buffet di specialita' tipiche finlandesi, tra cui spiccavano sicuramente il salmone affumicato e il filetto di renna, oltre a verdure cucinate nei modi piu' disparati e l'immancabile frutta (anche qui ne mangiano a tonnellate). Dopo esserci alzati satolli e vagamente alticci (peccato x l'assenza del classico, almeno per noi, ammazzacaffe' digestivo e quantomai necessario) abbiamo deciso di visitare (come consigliatomi da Nicolaj a ftw.) il pub posto al 12mo piano dell'hotel Torni, l'Ateljee Bar, dove e' vero che un mojito lo paghi 10€, ma la vista che si gode e' decisamente speciale.
Martedi': un po' provato dalla cena del giorno prima. mi sveglio di buon'ora per recarmi alla conferenza. Stamattina presento il mio poster, e quindi devo rendermi decente docciandomi, sbarbandomi, e indossando il mio cavallo di battaglia, cioe' il vestito nero con la camicia rosa e la cravatta a quadri (vedansi le foto della laurea). Dopo il plenary talk del mattino e la prima sessione di poster e' quindi il mio turno. Tra l'altro il mio poster e' vicino a quello del chairman, Ari Hottinen, col quale inizia subito un costruttivo scambio di saluti e idee. Devo dire che la sessione poster e' abbastanza faticosa ma costruttiva. Parli con tante persone, chi piu' interessato, chi meno, chi piu' esperto in materia, chi meno, ma devo dire che l'esperienza e' positiva. Per il pranzo io e i miei compagni fissi di giro (Giacomo, Matteo, Sara e Angelo) optiamo per il mercato, dove simpatiche bancarelle vendono oggettistica di ogni tipo e cibo tipico, cioe': il salmone. Che devo dire, e' davvero buono. Ma se lo mangi tre volte in due giorni inizia a stufare!


Usciti dopo un'oretta, ci siamo recati a cena al ristorante vincitore di premi Ravintola Lasipalatsi, dove per una cifra esorbitante ho potuto pero' mangiare una bistecca come si deve (non di renna), con un contorno ottimo di verdure e pure'. E pure un caffe' decente (no comment su quelli della colazione e dei coffee break della conferenza). Dopo esserci uniti al romano Loreto, seconda tappa della serata: l'Artic Ice Bar. Veramente un posto assurdo/ E' un piccolo (una stanza) pub, a cui si accede dopo aver indossato una coperta termica e superato una doppia porta. E' una stanza completamente di ghiaccio. Pareti, tavolini, il bancone. La povera barista che sta congelando (ci sono -10 fissi) e ci dice che li fanno turni di mezz'ora... cocktail a base di vodka (10€) e via perche' dopo un quarto d'ora gia' scleri dal freddo.
Terza tappa: l'Exotic club, almeno mi pare si chiamasse cosi'. L'unico posto economico di Helsinki, 2€ di ingresso, bevande a poco. Un disco pub non male dove abbiamo tirato avanti fino alle 4 passate (alle 3, come gia' detto, e' gia' pieno giorno) dopo aver incontrato altri italiani e due ragazzi di Barcellona. A nanna tardi (fuori luce a giorno), sveglia alle 10: si torna a casa.
Mercoledi': sveglia (troppo tardi per la colazione in hotel), doccia, valigia, check out, pullman per l'aeroporto (stavolta quello di linea - costa meno, ci mette lo stesso tempo. Tra l'altro e' strano che un autobus urbano prenda l'autostrada e faccia 30 km per portarti all'aeroporto...eppure e' cosi' - per la cronaca e' il 615T). Coda lunghissima al check in quindi opto per il banco self-service. Davvero comodo. Metti dentro il numero di prenotazione o la carta di credito, il banco ti stampa la carta di imbarco, poi posi la valigia sul classico nastro. Colazione abbondante (e necessaria) e primo volo fino a Francoforte. Attesa e volo per Torino. Tutto in perfetto orario (Lufthansa davvero 10 e lode. Grazie Taricco per il suggerimento). Giusto in tempo per arrivare a Torino, assistere al temporale del secolo e alla paralisi del traffico che un po' mi mancava. Un'ora da Francoforte a Caselle, un'ora e dieci da Caselle a Porta Nuova. Ci sono le corsie preferenziali ma non si sa perche' il bus non ne fa manco una...
Con questa amara riflessione chiudo questo lungo post. A risentirci dalle saune di Bressanone!
giovedì 14 giugno 2007
Apartments in Vienna
Pubblico in questo post i recapiti e l'annuncio relativi all'appartamento in cui ho soggiornato, nel caso possa essere utile a qualcuno in visita a Vienna:
The building is only 1 minute walk from the subway station (U4 -Pilgramgasse), leading to the Vienna Opera (2 Stations), to the air terminal (4 Stations) and to tbe Schonbrunnpalace (4 Stations) and also 1 Minute walk to the bus stations for the bus lines 12A, 13A and 14A leading to the Main Shopping Area in the Mariahilferstrasse (2 Stations) and to the Sudbahnhof (5 Stations) and 59A leading to the Vienna Opera and Karlsplatz (3 Stations).
The Famous Viennese Naschmarkt, where you can find fresh fruit and vegetable stands, international deli's and food stalIs, offering inexpensive meals, is only a ten Minute walk away from our building.
individual travellers are just as welcome with us as couples, and families with children looking for inexpensive but comfortable accommodation in Vienna.
In our house you can avail oft he quiet and privacy of your own apartment.
All apartments are equipped with private bathroom and a small kitchen with fridge, microwave, coffee machine and dishes.
If you don't like to prepare your meals yourself, you will find a huge variety of restaurants for all budgets in the vicinity of the house; the same applies to food shops. There are also a number of hotels round our house, who serve breakfast al so to non resident guests.
Ali our apartments are equipped with Sat- TV (Astra and Hotbird) offering Programs in German, English, Italian, French, Spanish, Romanian, etc. languages.
Quotations and conditions
€ 40,-- per night,
€ 140,-- / 4 nights,
€ 220,-- per week.
If required my garage in the same building, may also be rented for € 10,-- per day.
The above mentioned prices include utilities and Vat. Possibly requested services during the stay are not included.
Laundry for the bed, towels as well as cleaning instruments are in the apartment; a washing machine and a dryer is available in the first floor of the building.
We draw your attention to the following regulations and ask you for kind understanding concerning reservation, cancellations and payment formalities:
ACCOUNT NUMBER: 10588 613 900
BLZ: 12000 (BankAustia - Creditanstalt)
Far international bank transactions:
NAME: Daniel AFLOAREI
IBAN: AT77 1100 0105 8861 3900
BIC/ SWIFT: BKAUATWW
Please inform us about your arrival either by phone (0043-(0)676/355 79 15) or E-Mail (gosu@gmx.at) as there is no reception.
Apartments in Vienna
(To let for tourists and short term visitors)
Our house is located in the centre of Vienna in a quiet and safe area.The building is only 1 minute walk from the subway station (U4 -Pilgramgasse), leading to the Vienna Opera (2 Stations), to the air terminal (4 Stations) and to tbe Schonbrunnpalace (4 Stations) and also 1 Minute walk to the bus stations for the bus lines 12A, 13A and 14A leading to the Main Shopping Area in the Mariahilferstrasse (2 Stations) and to the Sudbahnhof (5 Stations) and 59A leading to the Vienna Opera and Karlsplatz (3 Stations).
The Famous Viennese Naschmarkt, where you can find fresh fruit and vegetable stands, international deli's and food stalIs, offering inexpensive meals, is only a ten Minute walk away from our building.
individual travellers are just as welcome with us as couples, and families with children looking for inexpensive but comfortable accommodation in Vienna.
In our house you can avail oft he quiet and privacy of your own apartment.
All apartments are equipped with private bathroom and a small kitchen with fridge, microwave, coffee machine and dishes.
If you don't like to prepare your meals yourself, you will find a huge variety of restaurants for all budgets in the vicinity of the house; the same applies to food shops. There are also a number of hotels round our house, who serve breakfast al so to non resident guests.
Ali our apartments are equipped with Sat- TV (Astra and Hotbird) offering Programs in German, English, Italian, French, Spanish, Romanian, etc. languages.
Quotations and conditions
€ 40,-- per night,
€ 140,-- / 4 nights,
€ 220,-- per week.
If required my garage in the same building, may also be rented for € 10,-- per day.
The above mentioned prices include utilities and Vat. Possibly requested services during the stay are not included.
Laundry for the bed, towels as well as cleaning instruments are in the apartment; a washing machine and a dryer is available in the first floor of the building.
We draw your attention to the following regulations and ask you for kind understanding concerning reservation, cancellations and payment formalities:
- There is a minimum-stay of 3 nights.
- When reserving to guarantee a fixed booking, the first night has to be paid in advance to the following account:
ACCOUNT NUMBER: 10588 613 900
BLZ: 12000 (BankAustia - Creditanstalt)
Far international bank transactions:
NAME: Daniel AFLOAREI
IBAN: AT77 1100 0105 8861 3900
BIC/ SWIFT: BKAUATWW
- Not showing up or not cancelling in time (3 days prior to arrival) results in us charging you for the first night. In case of no show, we also have to cancel the reservation.
- No credit cards can be accepted.
- The prices vary between Euro 25 and 40 per night according to apartment and season.
- The rent has to be paid weekly in advance; for the keys a deposit of € 100,-- has to be paid (the deposit will be retumed, when the keys are retumed).
- When moving in, a passport copy has to be provided.
Please inform us about your arrival either by phone (0043-(0)676/355 79 15) or E-Mail (gosu@gmx.at) as there is no reception.
Daniel AFLOAREI
Grohgasse 8/1-2, A - 1050 Wien
Tel.: 0043-(0)676/355 79 15, Fax.: 0043-(0)820/555 85 7276
E-Mail.:gosu@gmx.at
Grohgasse 8/1-2, A - 1050 Wien
Tel.: 0043-(0)676/355 79 15, Fax.: 0043-(0)820/555 85 7276
E-Mail.:gosu@gmx.at
mercoledì 13 giugno 2007
Benvenuto Stefano!
martedì 12 giugno 2007
Last post about Vienna

Mercoledì sera la visione di Lituania-Italia era l'obiettivo della serata. Io e Danilo ci siamo quindi armati di pazienza e nonostante il diluvio universale (avviso ai naviganti: a Vienna il tempo e' MOOOOLTO variabile - e non solo li' come ebbi poi a scoprire) ci siamo girati TUTTI i pub e TUTTI i locali italiani (compreso il Guiseppe Garibaldi, e non e' un refuso) e TUTTE le sale scommesse in cerca di uno schermo TV che trasmettesse la tanto agognata partita. Risultato: zero. Pare che tutte le emittenti estere, austriache e non, pay tv e non, ignorassero l'evento, nonostante, dico io, siamo i Campioni del Mondo. Pero' si poteva ammirare un saporito FarOer-Scozia e un sapido Norvegia-Ungheria. De gustibus... L'unica emittente a trasmettere era la solita RAI1, ma come noto, le trasmissioni via satellite (e anche via cavo, a Vienna) sono criptate in corrispondenza di certi eventi tra cui Lituania-Italia. Ci siamo quindi autodirottati verso casa di Danilo, dove il PC connesso a Internet e alla TV ci ha permesso di assaporare la doppietta di Quagliarella in streaming a una qualita' di poco superiore al limite dell'accettabile, davanti a un piatto fumante di pasta al ragu'. La serata e' poi proseguita in una birreria del V. distretto, di cui onestamente non ricordo il nome gestito da una signora molto simpatica, dove con l'aiuto di una Guinness ho appreso malamente il gioco delle freccette (Danilo, complimenti per la vittoria sonante) e ho salutato (quasi) tutti: Danilo e Sabine, in partenza per la Repubblica Ceca - GRAZIE di cuore a tutti e due, per avermi accolto e sopportato nonostante spesso fossi das fünfte Rad am Wagen (la quinta ruota del carro), espressione austriaca che significa grossomodo "essere la candela"; Angelo (il mio cognomonimo) e Serena, il Gringo (che in realta' avrei poi rivisto di li a pochi giorni) e Maxime, il francese antifrancese; Alessandro no ma non perche' mi stia sul culo ma perche' sapevo che l'avrei rivisto il sabato per mollargli gli avanzi (e che avanzi). Da quel momento in poi ero solo, anche se per poche ore.


Venerdi' la mattinata iniziava presto perché il programma era denso di eventi. Dopo una sostanziosa colazione a base di pane e marmellata (ne ho scoperta una che e' la fine del mondo, al lampone. Non ricordo la marca, inizia con la A e la vendono al Billa) ci siamo diretti in metro fino a MuseumQuartier, che da qui in poi abbreviero' con MQ. La mattinata e' trascorsa al Leopold Museum, molto bello e moderno. Tra l'altro i biglietti per studenti sono scontati (e io in quanto dottorando sono studente a tutti gli effetti) e non hanno mai preteso la ISIC card. Su consiglio della inesauribile LonelyPlanet, abbiamo pranzato al Kantine, uno dei tanti localini per mangiare che si trovano nel cortile affollato di MQ, e consiglio vivamente ai non vegetariani di prendere un Lamm Pita, cioe' un piatto con del pane pita greco riempito di tocchetti di agnello veramente squisito, con contorno abbondante di insalata (si veda foto linkata). I prezzi sono modici, ma i piatti si fanno attendere, perche', come scritto sul menu (anche in inglese), tutti i piatti sono preparati al momento e con ingredienti bio. Se non avete fretta, pranzate qui.

E visto che arrivati a Votivkirche le gambe non erano abbastanza stanche e gli occhi abbastanza sazi e l'ora abbastanza tarda, ci siamo diretti a Karlsplatz per uno sguardo alla Karlskirche e alla Secession, e poi abbiamo allungato fino al Belvedere per ammirare dal vivo il Bacio di Klimt (che a mio modesto parere e' una delle poche opere interessanti del museo, tolti Klimt e Schiele il resto non mi e' parso granche', ma la mia ignoranza artistica e' abbastanza accertata).

Ci siamo presi da bere (attenzione: i cocktail sono carissimi ovunque) in un locale con dondolo e siamo andati a ballare finche' le mie gambe hanno retto (Elisa ha le Duracell, io solo le normali zinco-carbone) in un locale semi-aperto di cui mai seppi il nome. E dopo l'ennesima LUUUNGA passeggiata per andare a prendere il notturno, finalmente abbiamo potuto riposare le membra tra le braccia di Morfeo...






E questo segna la conclusione del mio viaggio. Sto cercando un modo spiritoso/intelligente di concludere questo post, ma non mi viene in mente. Tanto vi sarete di certo stancati prima :-) Grazie a tutti coloro che mi hanno accolto e fatto compagnia a Vienna (ho paura a fare l'elenco perche' dimenticherei qualcuno di certo - voi lo sapete: paraculo), a Elisa per essere venuta a trovarmi, a Lucia e Marco a Bratislava, e anche una menzione speciale voglio farla alla gente strana della stazione della metro di Karlsplatz perche' mi ricordava tanto quella che si trova in via Nizza. A risentirci da Helsinki.
mercoledì 6 giugno 2007
De austriacae calciobalillae amoenitatibus (Amenità sul calciobalilla austriaco)
Perchè dovete sapere che le regole del calciobalilla non sono uguali in tutto il mondo. E neanche le dimensioni del tavolo. Ma andiamo con ordine.
Per la serata di ieri c'era in programma una birretta distensiva al pub australiano Down Under, dalle parti di casa mia, ritrovo abituale degli studenti Erasmus (infatti ieri era vuoto - sono tornati tutti!). La cosa bella è che c'è una birra, la Wieselburger, che per gli Erasmus costa meno, 2.20€. Quindi (ovviamente) ieri mi sono calato nelle parti di un giovine studente Erasmus e ho potuto sorbire la birra a quel prezzo. Ricordatevene, se ci capitate. Tu ordini Wieselburger (così già sembra che sei preparato -> sei un Erasmus), il cameriere ti urla, in Australo-Austriaco, "Erazmuzz"? Tu fai cenno di sì con la testa e il gioco è fatto. Niente tessere o documenti da esibire. Easy.
Ma veniamo all'argomento del post. Il calciobalilla. Perchè, dicevo, le regole qui sono diverse. Ne faccio un breve compendio cosicchè non abbiate in futuro a che litigare con quei due ubriachi austriaci che incautamente avete voluto sfidare. Le regole sono (le elenco poi di seguito vado a commentare):
In effetti, sembra di assistere più a una partita di Risiko che di calciobalilla. Questo tra l'altro sottolinea la differenza culturale tra Austria e Italia. Mi spiego. Se ci fosse in Italia questa regola, tutte le volte che la palla va dentro calciata da un centrocampista, ci si dovrebbe uccidere per cercare di bloccare la pallina per bloccare la sua discesa negli inferi del tavolo e rimetterla in gioco, o si metterebbe la carta igienica nelle porte per bloccarla o altri trucchetti da oratorio simili. Qui ovviamente se ne fregano. Se la partita finisce pari per colpa dei gol dei centrocampisti chi se ne frega, un altro euro nel calcetto e via sotto un'altra. Questo perchè, come dice Alessandro, "qui se ne fottono, sono capitalisti"...
Inoltre anche la regola di assegnare la biglia alla squadra che ha subito il gol rende anche la rimessa in gioco particolarmente lenta e noiosa (niente gesto di battere la pallina sul bordo del tavolo come se fosse un uovo, niente lancio veloce e rumoroso in campo).
Altra cosa: il tavolo di gioco. Non sembra, ma è diverso anche quello (sebbene di italica fattura). Infatti il portiere (la sua stecca) è più lontano dalla porta rispetto al nostro (avrei dovuto fare una foto cazzarola). Per farvi capire, questo significa che il portiere può "fare tutto il giro" su se stesso, mentre da noi "tocca" sul lato corto del tavolo. Questo porta a 2 conseguenze. La prima, inerente al gioco: non si può fare il corner, cioè bloccare la pallina tra il tavolo e il pezzo di plastica sulla stecca (che però c'è, anche se inutile) e farla ricadere sulla parte inclinata dell'angolo, quando la palla esce dal campo. La seconda, più stupida, è che non si può fare il tipico gioco "Senti com'è caldo qui - e tirare col portiere una stecca sul dito del malcapitato boccalone", semplicemente perchè il portiere, essendo troppo lontano, non ci arriva. Va bè.
Miei cari, questo è il mio ultimo giorno qui in cui avrò a disposizione una connessione perchè qui domani è festa, di nuovo, e venerdì fanno tutti ponte, quindi non vedo perchè non adeguarmici anche io. Pubblicherò notizie su questi ultimi giorni al mio ritorno. Ciao!
Per la serata di ieri c'era in programma una birretta distensiva al pub australiano Down Under, dalle parti di casa mia, ritrovo abituale degli studenti Erasmus (infatti ieri era vuoto - sono tornati tutti!). La cosa bella è che c'è una birra, la Wieselburger, che per gli Erasmus costa meno, 2.20€. Quindi (ovviamente) ieri mi sono calato nelle parti di un giovine studente Erasmus e ho potuto sorbire la birra a quel prezzo. Ricordatevene, se ci capitate. Tu ordini Wieselburger (così già sembra che sei preparato -> sei un Erasmus), il cameriere ti urla, in Australo-Austriaco, "Erazmuzz"? Tu fai cenno di sì con la testa e il gioco è fatto. Niente tessere o documenti da esibire. Easy.
Ma veniamo all'argomento del post. Il calciobalilla. Perchè, dicevo, le regole qui sono diverse. Ne faccio un breve compendio cosicchè non abbiate in futuro a che litigare con quei due ubriachi austriaci che incautamente avete voluto sfidare. Le regole sono (le elenco poi di seguito vado a commentare):
- E' vietato segnare coi centrocampisti. Un gol fatto dalla linea dei centrocampisti non si conteggia.
- E' valido, invece, fare ganci e passaggini vari tra giocatori della stessa stecca.
- Quando una squadra subisce un gol regolare, la palla viene assegnata alla squadra che ha subito il gol, ponendola con ordine vicino agli omini di centrocampo di quella squadra (coi quali, ricordiamolo, NON potrete comunque battere a rete).
In effetti, sembra di assistere più a una partita di Risiko che di calciobalilla. Questo tra l'altro sottolinea la differenza culturale tra Austria e Italia. Mi spiego. Se ci fosse in Italia questa regola, tutte le volte che la palla va dentro calciata da un centrocampista, ci si dovrebbe uccidere per cercare di bloccare la pallina per bloccare la sua discesa negli inferi del tavolo e rimetterla in gioco, o si metterebbe la carta igienica nelle porte per bloccarla o altri trucchetti da oratorio simili. Qui ovviamente se ne fregano. Se la partita finisce pari per colpa dei gol dei centrocampisti chi se ne frega, un altro euro nel calcetto e via sotto un'altra. Questo perchè, come dice Alessandro, "qui se ne fottono, sono capitalisti"...
Inoltre anche la regola di assegnare la biglia alla squadra che ha subito il gol rende anche la rimessa in gioco particolarmente lenta e noiosa (niente gesto di battere la pallina sul bordo del tavolo come se fosse un uovo, niente lancio veloce e rumoroso in campo).
Altra cosa: il tavolo di gioco. Non sembra, ma è diverso anche quello (sebbene di italica fattura). Infatti il portiere (la sua stecca) è più lontano dalla porta rispetto al nostro (avrei dovuto fare una foto cazzarola). Per farvi capire, questo significa che il portiere può "fare tutto il giro" su se stesso, mentre da noi "tocca" sul lato corto del tavolo. Questo porta a 2 conseguenze. La prima, inerente al gioco: non si può fare il corner, cioè bloccare la pallina tra il tavolo e il pezzo di plastica sulla stecca (che però c'è, anche se inutile) e farla ricadere sulla parte inclinata dell'angolo, quando la palla esce dal campo. La seconda, più stupida, è che non si può fare il tipico gioco "Senti com'è caldo qui - e tirare col portiere una stecca sul dito del malcapitato boccalone", semplicemente perchè il portiere, essendo troppo lontano, non ci arriva. Va bè.
Miei cari, questo è il mio ultimo giorno qui in cui avrò a disposizione una connessione perchè qui domani è festa, di nuovo, e venerdì fanno tutti ponte, quindi non vedo perchè non adeguarmici anche io. Pubblicherò notizie su questi ultimi giorni al mio ritorno. Ciao!
lunedì 4 giugno 2007
Per gli amanti di Lino Banfi
Weekend #2

Sabato mattina volevo dedicarlo allo shopping quindi mi sono recato a Mariahilfer Strasse, dove quando ormai stavo per desistere dagli acquisti, ho trovato un negozio C&A (tipo rinascente) dove ho finalmente trovato i pantaloncini stile scottish che quest'anno vanno di moda (e stranamente mi piacciono) e una maglietta - spesa totale: 35 euro circa; non male. Pranzo a casa e pomeriggio trascorso alla Donauinsel (letteralmente: l'isola del Danubio), cioè un lembo di terra che suddivide in due il tratto cittadino del Danubio, su cui, manco a dirlo, giace un bel parco con prati, piste ciclabili, pattinatori eccetera... Qui il barlettano e ormai ex viennese Ignazio, studente erasmus, teneva la sua festa di addio a cui abbiamo partecipato in una cinquantina di persone, provenienti dalle più variegate parti di Europa e del mondo. Per la cronaca, si è anche svolto un coinvolgente match calcistico Turchia-Resto del mondo (3 italiani e un canadese), 4 contro 4 su campo aperto, dove i Turchi hanno strameritato una vittoria (anche se loro avevano un semi-professionista e noi un infortunato) ma dove il sottoscritto ha segnato un gol e non dei suoi tipici alla Pippo Inzaghi! Peccato per il tempo, sempre coperto e pioviccicoso, fosse stato sole sarei super abbronzato...
Siamo andati via per poter assistere alla sontuosa partita FarOer-Italia, per fortuna sul satellite il segnale di mamma Rai era criptato e quindi non abbiamo potuto ammirare lo splendido gol del carpentiere nordico che è riuscito a bucare in un colpo solo 3 campioni del mondo o presunti tali. Quasi non mi dispiace perdermi mercoledì Italia-Lituania...che ad ogni modo farò di tutto per vedere! Pizza consegnata a domicilio (buona ma pesantissima a causa del mix di ingredienti purtroppo comprendenti un giallognolo formaggio al posto della mozzarella) e uscita serale con Luca (il sardo, a proposito: buon viaggio ad Hannover), col quale abbiamo raggiunto un gruppo eterogeneo di architetti provenienti come studi da Venezia, coi quali abbiamo trascorso la serata (tempo sempre uggioso) in un pub molto tipico (muri pieni di manifesti delle varie manifestazioni culturali, camerieri molto old-style, formali ed educati) chiamato Alt Wien, dove la serata è trascorsa tra piacevoli chiacchiere.


Per ora è tutto, a risentirci presto!
venerdì 1 giugno 2007
Breve commento sulla cena Srilankiana

Il locale era molto carino, etnico, con schermo televisivo trasmittente in continuum un divx promozionale sullo Sri Lanka che credo non sia una meta gettonata per lo meno tra i turisti mediocri come il sottoscritto!
Comunque, il menu era ben fornito di piatti dal nome impronunciabile e incomprensibile (meno male che c'era la traduzione in tedesco! :) ). Ad ogni modo ho optato per un riso, curry e calamari (la carne inizia a uscirmi dalle budella, per quanto mi piaccia... per fortuna a pranzo cucina un collega italiano qui in ftw. ... carne, Alessandro?), e da bere un Lassi, che è una specie di cocktail a base di yogurt, mango e acqua di rose... non male. Il piatto si presentava come in foto, un piatto di riso da usarsi come pane, e un ciotolone contenente varie coppette: la più grande erano i calamari, al curry, e le ciotoline più piccole contenevano salse e verdurine varie, tutte sugosissime e a base di curry (forse troppo: nel senso, sapeva tutto di curry!). Buono ma non eccezionale, ma almeno leggero.
Per dolce ho ordinato un Watalappan (che sembra tanto un vattalappija'... - ovviamente i nomi non li ricordo li sto guardando dal sito) che era una specie di Bunet cioccolatosissimo e dolcissimo con qualche spezia particolare (cardamomo) e sopra delle specie di noccioline. Buono.
Pecca: il servizio. Lentissimo! Non tanto quanto abbiamo aspettato le portate, ma proprio la lentezza di sti camerieri... mamma mia... a pagare poi... qui si paga sempre separati (e, ho notato, è raro che le donne si facciano pagare dagli uomini come facciamo noi masculi italici). Di solito, a meno che non sia richiesto, fanno il conto unico poi i camerieri passano persona per persona a farsi pagare (conviene a loro perché così ognuno lascia qualcosina di mancia - che qui è uso, cortesia e praticamente obbligo, come in Inghilterra). Questi però andavano avanti e indietro tra il tavolo e la cassa, producendo una ricevuta a testa e per chi, come me, pagava con la carta di credito triplo viaggio! Conto, carta, penna, firma (dopo aver completato l'apposito campo tip, mancia), ricevuta! Il tutto a una lentezza spossante!
Meno male che dopo, come insistitamente richiesto dal nostro amico nonchè collega francese Maxime, siamo andati a prenderci una birra (Weiss per me) nel pub very alternative davanti a casa...
That's all, folks!
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