Domenica: Il viaggio è filato abbastanza liscio. Dopo aver dormito poche ore sabato notte (bel sabato sera raggae al Jamaica) sono partito da Caselle. Anche io, come Marco, ho mollato la valigia che ritroverò miracolosamente a destinazione dopo lo scalo a Francoforte. L'aeroporto di Francoforte è davvero enorme, e andare da un terminal all'altro è davvero lungo. I due terminal sono connessi da un lungo tunnel con luci soffuse stile cromoterapia. Il volo fino a Helsinki è molto grosso e molto (troppo affollato, overbooked) e il mio vicino destro di poltrona (il sinistro è il finestrino) è un ragazzo di età stimabile tra i 15 e i 18 anni che si è mosso dalla sua posizione-stoccafisso solo per mangiare un piatto fumante di ravioli che costituiva il nostro pranzo in volo.
Dopo un volo molto turbolento, l'aereo (Lufthansa: ottimo volo) atterra ad Helsinki sotto una pioggia leggera ma fastidiosa. Salito sul pullman Finnair diretto verso il centro città (5,20 €) la prima cosa che ti colpisce e' il verde: l'autostrada e' un nastro d'asfalto in un bosco unico fino al centro. La seconda cosa che ti colpisce sono le scritte dei cartelli stradali. Le lingue ufficiali qui sono due, finlandese e svedese, e entrambe sono assolutamente incomprensibili per un italiano che sa l'inglese e poco altro. Forse lo svedese si avvicina vagamente al tedesco, ma solo forse. Il finlandese credo sia un mondo fonografemico a parte.
Arrivo alla stazione dei treni che diluvia e io ovviamente non ho l'ombrello (ce l'ha ancora chi me l'ha fottuto mesi fa al ristorante argentino Volver a Torino: se per caso leggesse questo blog, e' pregato di restituirmelo). Per fortuna pero' sono dotato di mappa (l'ufficio del turismo ti manda tutto il materiale gratis per posta) e l'hotel Arthur e' abbastanza vicino (scopriro' in poco tempo che qui tutto e' abbastanza vicino). Sono le 19.30, il ricevimento della conferenza termina alle 20 e io sono in colpevole ritardo. La stanza e' abbastanza grande, pulita e accogliente. Mi cambio in fretta (dubbio amletico: elegante o no? Opto per un jeans camicia e giacca: mi accorgero' presto che questa e' una mise decisamente sopra la media) e corro verso il porto all'hotel Grand Marina il cui centro congressi ospita la conferenza, dove arrivo 10 minuti prima della chiusura, ma faccio in tempo a registrarmi e ricevere il mio sacchetto-gadget (di per se bruttino), contenente, oltre al materiale strettamente legato alla conferenza (cartellino col nome, ricevuta, programma, cd coi proceedings) anche un simpatico gadget: una tazza di legno. Scopriro' dopo che: i) si chiama kuksa; ii) costa al mercatino 30 euro! Il che mi ha fatto rivalutare la qualita' del gadget... a ricevimento ormai concluso conosco subito alcune persone con cui trascorrero' la serata a tavola del ristorante Fransmanni, dove mi rendo subito conto che i prezzi qui in Finlandia sono giusto un pelo alti. Per un secondo (porzioni risicate) un dolce e acqua partono 30 euro.
Finisci la cena e ti rendi conto che fuori e' ancora giorno. Questo e' qualcosa che ti lascia davvero senza parole. La foto che vedete qui sulla sinistra e' stata scattata quasi a mezzanotte. Vedro' dopo pochi giorni che d'estate non e' mai davvero buio: verso l'una di notte e' come da noi un'ora dopo il tramonto, alle 3 e' gia pieno giorno. Assurdo!
Dopo una birra in compagnia di Giacomo (Pisa), Matteo (Padova) e Yongchul (Corea), vado a dormire (fuori e' piena luce).
Lunedi': mi sveglio di buon'ora e dopo una colazione dolce (anche se il buffet salato e' decisamente piu' ricco, ma mangiare wurstel di prima mattina proprio no) mi dirigo insieme a Yongchul verso la conferenza. Presentero' il mio lavoro l'indomani, quindi oggi lo dedico allo studio di quelli degli altri. Dopo il primo plenary talk (troppo specifico secondo me) girovago tra i poster altrui soffermandomi su quelli di maggior interesse, almeno per me. Al coffee break mi ricongiungo coi miei compagni di cena piu' altri ragazzi di Napoli che avevo conosciuto lo scorso anno e che riincontrero' a breve a Bressanone. La mattinata fila veloce e il pranzo lo trascorriamo al ristorante greco li' vicino. Dove abbiamo la conferma dell'impressione ricevuta la sera prima: il servizio e' LENTISSIMO ovunque! Chiedi da mangiare, passa mezz'ora. Chiedi un dolce, passa mezz'ora. Chiedi da bere, passa mezz'ora :) Per questo motivo ci salta il plenary del pomeriggio, ad ogni modo il meno interessante in quanto e' quello dello sponsor (siamo in Finlandia, conferenza telecomunicazioni... chi mai potra' essere?).
Dopo un giro ai poster del pomeriggio, dedico il resto della giornata con Giacomo alla visita del centro, che e' molto piccolo e quindi si gira comodamente a piedi (e, detto tra noi, non c'e' molto da vedere). Il tempo? Diluvio - sole - diluvio - sole. Qui ci sono abituati, girano sempre con l'ombrello o si prendono la pioggia con straordineria umilte'. A me giravano un po' le balle.
L'evento clou della serata e' sicuramente il banchetto, organizzato nella Knights House, cioe' la casa dei cavalieri, un salone stupendo con ambientazione medioevale, dove tra vino a volonta' ci e' stato presentato un ricchissimo buffet di specialita' tipiche finlandesi, tra cui spiccavano sicuramente il salmone affumicato e il filetto di renna, oltre a verdure cucinate nei modi piu' disparati e l'immancabile frutta (anche qui ne mangiano a tonnellate). Dopo esserci alzati satolli e vagamente alticci (peccato x l'assenza del classico, almeno per noi, ammazzacaffe' digestivo e quantomai necessario) abbiamo deciso di visitare (come consigliatomi da Nicolaj a ftw.) il pub posto al 12mo piano dell'hotel Torni, l'Ateljee Bar, dove e' vero che un mojito lo paghi 10€, ma la vista che si gode e' decisamente speciale.
Martedi': un po' provato dalla cena del giorno prima. mi sveglio di buon'ora per recarmi alla conferenza. Stamattina presento il mio poster, e quindi devo rendermi decente docciandomi, sbarbandomi, e indossando il mio cavallo di battaglia, cioe' il vestito nero con la camicia rosa e la cravatta a quadri (vedansi le foto della laurea). Dopo il plenary talk del mattino e la prima sessione di poster e' quindi il mio turno. Tra l'altro il mio poster e' vicino a quello del chairman, Ari Hottinen, col quale inizia subito un costruttivo scambio di saluti e idee. Devo dire che la sessione poster e' abbastanza faticosa ma costruttiva. Parli con tante persone, chi piu' interessato, chi meno, chi piu' esperto in materia, chi meno, ma devo dire che l'esperienza e' positiva. Per il pranzo io e i miei compagni fissi di giro (Giacomo, Matteo, Sara e Angelo) optiamo per il mercato, dove simpatiche bancarelle vendono oggettistica di ogni tipo e cibo tipico, cioe': il salmone. Che devo dire, e' davvero buono. Ma se lo mangi tre volte in due giorni inizia a stufare!
Pranzo veloce, giro alla conferenza dove per la plenary del pomeriggio era in programma un talk di Simon Haykin, e in seguito gita in traghetto "fuoriporta" a Suomenlinna, cioe' un gruppo di isolette collegate da ponti che la corona svedese adibi' a fortezza contro i russi e che, secondo la guida Routard, capitolo' in poco tempo. Ci si arriva in un quarto d'ora di traghetto dal porto di Helsinki al prezzo di un biglietto urbano (2€). Lunga camminata tra queste isole, dal pasesaggio davvero incontaminato e suggestivo. Tra le cose curiose trovate, segnalo un party di addio al celibato (abbiamo pensato) in cui un gruppo di signore attempate e non, vestite in maniera stravagante, banchettavano e cantavano la cover finlandese di nientepopodimeno che... Maledetta Primavera! :)
Tornati di corsa a Helsinki, il programma dei social events della conferenza prevedeva un ricevimento dal Sindaco, che ci ha accolti nel municipio (bello dentro, triste fuori come tutti i palazzi qui) dove nell'ordine ha: ringraziato i partecipanti con un discorso di circostanza; ricevuto anche lui la sua bella tazza (di cui immagino ne abbia a migliaia, infatti se l'e' dimenticata su una colonna del palazzo); offerto un aperitivo a base di specialita'. Quali? Salmone, pesce tipo merluzzo, renna, insalate varie (di cui una a base di stranissimi pomodori gialli), e le immancabili fragole con la panna. La vera attrattiva pero' era il piatto di portata. Ora, senza sbirciare la foto, immaginate tutte le volte che siete, per dire, a fare aperitivo. Il locale e' pieno, non ci sono tavolini quindi si mangia in piedi. In una mano reggi il piatto. Nell'altra il bicchiere. Con quale mangi? Allora posi il bicchiere. Mangi. Poi devi bere. Metti le posate nel piatto. Afferri il bicchiere. Mentre bevi le posate ti cadono, magari sulla camicia pulita. Cristoni. Ecco tutto questo si puo' evitare utilizzando l'intelligentissimo (forse il topic piu' intelligente della conferenza :) ) portabicchiere da piatto. La foto parla per se'.
Usciti dopo un'oretta, ci siamo recati a cena al ristorante vincitore di premi Ravintola Lasipalatsi, dove per una cifra esorbitante ho potuto pero' mangiare una bistecca come si deve (non di renna), con un contorno ottimo di verdure e pure'. E pure un caffe' decente (no comment su quelli della colazione e dei coffee break della conferenza). Dopo esserci uniti al romano Loreto, seconda tappa della serata: l'Artic Ice Bar. Veramente un posto assurdo/ E' un piccolo (una stanza) pub, a cui si accede dopo aver indossato una coperta termica e superato una doppia porta. E' una stanza completamente di ghiaccio. Pareti, tavolini, il bancone. La povera barista che sta congelando (ci sono -10 fissi) e ci dice che li fanno turni di mezz'ora... cocktail a base di vodka (10€) e via perche' dopo un quarto d'ora gia' scleri dal freddo.
Terza tappa: l'Exotic club, almeno mi pare si chiamasse cosi'. L'unico posto economico di Helsinki, 2€ di ingresso, bevande a poco. Un disco pub non male dove abbiamo tirato avanti fino alle 4 passate (alle 3, come gia' detto, e' gia' pieno giorno) dopo aver incontrato altri italiani e due ragazzi di Barcellona. A nanna tardi (fuori luce a giorno), sveglia alle 10: si torna a casa.
Mercoledi': sveglia (troppo tardi per la colazione in hotel), doccia, valigia, check out, pullman per l'aeroporto (stavolta quello di linea - costa meno, ci mette lo stesso tempo. Tra l'altro e' strano che un autobus urbano prenda l'autostrada e faccia 30 km per portarti all'aeroporto...eppure e' cosi' - per la cronaca e' il 615T). Coda lunghissima al check in quindi opto per il banco self-service. Davvero comodo. Metti dentro il numero di prenotazione o la carta di credito, il banco ti stampa la carta di imbarco, poi posi la valigia sul classico nastro. Colazione abbondante (e necessaria) e primo volo fino a Francoforte. Attesa e volo per Torino. Tutto in perfetto orario (Lufthansa davvero 10 e lode. Grazie Taricco per il suggerimento). Giusto in tempo per arrivare a Torino, assistere al temporale del secolo e alla paralisi del traffico che un po' mi mancava. Un'ora da Francoforte a Caselle, un'ora e dieci da Caselle a Porta Nuova. Ci sono le corsie preferenziali ma non si sa perche' il bus non ne fa manco una...
Con questa amara riflessione chiudo questo lungo post. A risentirci dalle saune di Bressanone!
3 commenti:
secondo il mio umile parere non puoi confrontare il tempo di percorrenza di un aereo con quello di un pullman x diverse variabili, facilmente intuibili.
...
comunque..bravo anche questa volta per esserti fatto valere alla 'conferenza'..
Grande Giulio,
hai incontrato un sacco di gente che conosco pure io (o che in alternativa mi sarebbe piaciuto conoscere, vedi Haykin, il cui libro conosco a memoria e non per questioni affive).
Grande comunque, come racconti tu non lo fa nessuno!!
Hai visto che anche Gigio ha messo su il blog?
Pure io ti rompo le pa..: di chi e' il commnto che hai cancellato?? Eh?? Eh??
Qui tutto procede, ho ripresto a lavorare dopo un weekend passato al mare... Mah non ti anticipo nulla, vai tu stesso a leggere e a guardarti le foto!
Ci vediamo presto!
Bressanone aspettaci!!!
Ciao,
Marco
x elisa: LO SO che non sono mezzi confrontabili, era solo una riflessione amara sul fatto che qui trovi sempre casino per strada, in altre parti d'europa no...
x marco: io non ho cancellato proprio nulla :-) come leggerai "il commento e' stato cancellato da''autore!", cioe' non io
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